Era il 1992 quando lavoravo alla Lavezzari di Novi Ligure come elettricista.
Avevo 26 anni e quel periodo lo ricordo come il più divertente della mia vita.
D'altronde, sono sempre stato convinto che la nostalgia della gioventù sia dovuta alle scarse responsabilità cui dovevamo sostenere.
Lacrime a parte, in quel periodo, la mia produzione di disegni era altissima ed un elettricista disegnatore di vignette, durante il turno, se aveva pochi incarichi (ed io, amici e vicini, non avevo molti impegni, potete starne certi), poteva solo disegnare Pulpi.
A quel tempo, il direttore dello stabilimento Lavezzari, l'elettro zincatura di Novi Ligure, si chiamava Ginelli, una persona che ho sempre reputato fantastica.
Era quindi il 1992; Andrea Giudice disegnava Pulpi a non finire ed un giorno accadde un evento che ricorderò per tutta la vita.
Quel giorno, dagli altoparlanti dello stabilimento, la voce di Ginelli tuonò: "Giudice in ufficio. Giudice in ufficio".
Da dietro la scrivania, Gino (era così che lo chiamavamo), con un'espressione imbronciata, teneva in mano una decina di fogli A4.
Erano alcuni miei disegni.
Ancora oggi ricordo l'enfasi e la serietà, atipica per Gino, con cui sentenziò un'epica frase:
"Basta Giudice! Ti ho detto mille volte che non devi più disegnare Pulpi!"
Rimasi interdetto e proferii un debole "Okay, Gino. Scusa".
Uscii dall'ufficio in silenzio e a testa bassa mi diressi verso la cabina elettrica.
Demoralizzato più che mai, presi un A4, impugnai una BIC e partorii questo capolavoro!
Ciao Gino.
Se da qualche parte del mondo hai letto questo post, sappi che ti ho sempre voluto bene e ti ricorderò come l'uomo più positivo che abbia mai incontrato.
Avevo 26 anni, ragazzi!
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I Pulpi sono nati più o meno negli anni 80.